La Moringa è una pianta originaria dell’India appartenente alla famiglia delle Moringaceae. Nel dettaglio, si tratta di un albero diffuso nelle zone equatoriali e tropicali del Pianeta che può raggiungere addirittura i 10 metri di altezza. Da sempre utilizzata nella medicina popolare indiana e nelle medicine tradizionali dei Paesi in cui quest’albero è solito crescere (come Asia, America del Sud, Africa, Caraibi, alcuni Paesi dell’Oceania, ecc.), la Moringa viene spesso chiamata “albero miracoloso” o “albero dei miracoli”, poiché – secondo tali medicine alternative – esso è in grado di prevenire e trattare molteplici disturbi. Tuttavia, è probabile che tale nome non derivi solo dalle presunte capacità curative e preventive attribuite alla pianta, ma anche dalla capacità della stessa di crescere in condizioni sfavorevoli, in presenza di siccità, in terreni poveri e con pH estremamente variabili.
Le foglie di Moringa sembrano contenere diversi amminoacidi essenziali, vitamina A, vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6 e B9) e vitamina C, cui si aggiungono minerali come calcio, ferro, potassio, magnesio, fosforo, sodio e zinco.

Attività ipocolesterolemizzante.

L’estratto di foglie mostra una significativa azione ipocolesterolemizzante, grazie alla presenza di un fitocostituente bioattivo, il beta-sitosterolo, il quale agisce inibendo l’assorbimento intestinale del colesterolo dietetico, agendo sul meccanismo enteroepatico. Gli studi evidenziano una riduzione dei livelli sierici sia del colesterolo LDL che dei trigliceridi senza alterare il profilo ematico del colesterolo HDL (noto come colesterolo buono), e un’azione benefica anche sul profilo lipidico del fegato e del cuore.

Attività ipoglicemica

La Moringa Oleifera è in grado di agire significativamente sul metabolismo del glucosio. Gli studi scientifici dimostrano come, grazie alla presenza di tiocarbammati che stimolano le cellule betapancreatiche a secernere insulina, la Moringa oleifera sia in grado di ripristinare i livelli ottimali di glucosio nel sangue, migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre in questo modo le complicanze legate al diabete mellito di tipo 2.

Attività antinfiammatoria

L’infiammazione è una risposta fisiologica messa in atto dal nostro organismo per proteggerci dall’azione nociva di agenti fisici, chimici e biologici, e per ripristinare le lesioni tissutali. Citochine infiammatorie come l’IL-1β e il TNF-α possono stimolare l’espressione di enzimi (iNOS e COX-2), aumentando così il processo infiammatorio.
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che la Moringa oleifera svolge una duplice azione: riducendo la produzione delle molecole coinvolte nei processi infiammatori, e inibendo a livello del DNA l’espressione di un gene (ReLA) responsabile della regolazione della risposta immunitaria alle infezioni, è in grado di alleviare la sintomatologia tipica di un processo infiammatorio, dal semplice gonfiore e arrossamento, ai dolori muscolari, articolari, reumatici al mal di testa.

Attività antiossidante ed epatoprotettiva

Lo stress ossidativo si verifica quando nell’organismo ci sono troppi radicali liberi che causano alterazioni strutturali a carico di proteine, lipidi e acidi nucleici.
Diversi studi hanno messo in evidenza come lo stress ossidativo giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo di molte patologie: malattie cardiovascolari, malattie epatiche e neurodegenerative, malattie infiammatorie come il lupus e l’artrite.
Causando alterazioni strutturali nella sintesi di collagene ed elastina, i radicali liberi contribuiscono anche all’invecchiamento precoce della pelle.
Il nostro organismo è pertanto continuamente bombardato da queste specie reattive, e per proteggersi ha messo a punto dei sistemi enzimatici che talvolta non sono sufficienti.
È proprio qui che la Moringa oleifera entra in campo. Con 157.600 punti ORAC, si pone sui gradini più alti nella classifica degli alimenti contenti più antiossidanti.
Le sue foglie sono particolarmente ricche di polifenoli e di flavonoidi
(quercetina, rutina) dallo spiccato potere antiossidante e antinfiammatorio, usati per contrastare l’invecchiamento cellulare indotto dalle specie radicaliche. La quercetina inoltre, come dimostrato in diverse pubblicazioni scientifiche, svolge un’importante azione epatoprotettiva.
Quel che rende la Moringa oleifera, peculiare da questo punto di vista, è soprattutto la capacità di ripristinare efficacemente i livelli degli enzimi del nostro organismo (superossido dismutasi, glutatione perossidasi) coinvolti nella protezione dallo stress ossidativo e di prevenire la perossidazione lipidica a livello epatico.

Attività antipertensive e diuretiche

L’analisi dell’estratto di etanolo di foglie della Moringa oleifera ha permesso di isolare 4 composti unici (Niazinina A, B, AB, Niazimicina) che mostrano un effetto ipotensivo comportandosi come Calcioantagonisti. Foglie, radici e semi sembrano avere proprietà diuretiche che svolgono un ruolo complementare nell’effetto globale di abbassamento della pressione arteriosa.
In linea di massima, gli integratori alimentari di Moringa sono ben tollerati e non dovrebbero causare particolari effetti collaterali. Un utilizzo smodato e/o prolungato potrebbe tuttavia portare alla comparsa di effetti lassativi; inoltre, non è possibile escludere l’insorgenza di reazioni allergiche in individui sensibili.
Per quanto riguarda le controindicazioni, gli integratori alimentari di Moringa non dovrebbero essere utilizzati in caso di allergia nota alla pianta. Allo stesso tempo, l’uso in gravidanza e durante l’allattamento non è raccomandato, così come è sconsigliato l’uso di simili prodotti in caso di terapie farmacologiche in corso, soprattutto se a base di farmaci che vengono metabolizzati dal citocromo P450.
In presenza di disturbi, malattie o terapie farmacologiche di qualsiasi tipo, prima di assumere integratori alimentari a base di Moringa è assolutamente necessario rivolgersi al proprio medico. Solo questa figura sanitaria, infatti, conoscendo la storia clinica, lo stato di salute e le terapie cui si sta sottoponendo il proprio paziente, potrà stabilire se l’assunzione dei suddetti prodotti può essere indicata o meno.